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Colonnine elettriche per ricariche auto

FA Elettric è fornitore di colonnine elettriche per ricariche auto

colonnine elettriche per ricariche auto

Il mercato dei veicoli elettrici e quello delle relative colonnine elettriche per ricariche auto, in Italia, è ancora tutto da sviluppare. Sono ancora molto pochi, sul territorio, i punti di ricarica, per questo motivo molte persone interessate a passare all’elettrico valutano di installare una colonnina in casa propria.

Con le restrizioni sui motori a combustione, che si prevede dovranno sparire tra circa 10 anni, ci sarà un vero e proprio boom dell’elettrico. Grazie al Decreto Rilancio del 2020, dal 1 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2025 sarà possibile ottenere “grauitamente” delle colonnine elettriche per ricariche auto da installare presso la propria abitazione. Ma solo per alcune tipologie di immobili.

Ma vediamo nello specifico cosa ci sarebbe da fare.

Quanto costano le colonnine elettriche per ricariche auto?

In commercio possiamo trovare indicatvamente due tipi di dispositivi:

  • il wallbox, che è composto da una sorta di “scatola” da attaccare al muro
  • le colonnine di ricarica che sono simili ad un totem

A livello di prezzo non ci sono molte differenze, quello che può essere molto differente è la potenza di ricarica.

Vediamo una tabella con dei prezzi indicativi:

TIPO DI PRESANUMERO DI PRESEPOTENZA (in kW)Costo medio (in €)
T2PRESA SINGOLA3,7800 – 1200
T2PRESA SINGOLA7,4900 – 1300
T2PRESA SINGOLA111000 – 1500
T2PRESA SINGOLA221200- 1600
T2PRESA DOPPIA3,7900 – 1300
T2PRESA DOPPIA7,41000 – 1400
T2PRESA DOPPIA111000 – 1600
T2PRESA DOPPIA221200 – 2000

Prezzo installazione impianto può variare dai 400 ai 600 €

I vantaggi delle auto elettriche

colonnine elettriche per ricariche auto

I vantaggi di passare ad un’auto con alimentazione elettrica sono molti. In primis gli evidenti effetti benefici ambientali, oltre alla riduzione dell’inquinamento acustico perché le autovetture elettriche sono molto più silenziose di quelle a combustione.

Inoltre i veicoli elettrici hanno dei costi di manutenzione molto ridotti, dal momento che sono costituiti da meno componenti che possono andare incontro a rotture o deterioramento.

E ultimo, ma ovviamente non ultimo, il vantaggio economico. Ecco un confronto di costi tra un’auto elettrica e un’altra a gasolio dopo la stessa percorrenza di 15.000 km:

  • Auto elettrica: (costo energia notturna 0.20 € /kWh) quindi 15.000 km x 125 Wh/km = 1875 kWh che corrispondono ad un costo complessivo di circa 375 €
  • Auto a gasolio: (considerando costo gasolio a 1,50€ a litro) 15.000 km/anno x 0.06 litri/km = 900 litri di gasolio  che corrispondono a una spesa di 1350 €

Con un pieno di 5 € di energia una vettura elettrica raggiunge una distanza di circa 150 km di media, mentre una auto a combustione con 5 € di carburante compie circa 50 km.

Tra gli svantaggi, però, dobbiamo annoverare le batterie di poca durata, i veicoli che hanno costo ancora molto superiore rispetto a quelli a combustione e la scarsa presenza di colonnine elettriche per ricariche auto sul territorio italiano. Un rimedio in tal senso può essere quello di dotare la propria abitazione di una colonnina di ricarica autonoma.

I tempi di ricarica

Per capire quanto tempo è necessario per ricaricare la batteria di una auto elettrica è importante conoscere la potenza di ricarica.

La maggior parte delle colonnine elettriche per ricariche auto che sono presenti in Italia hanno una potenza di 22kW, la ricarica domestica di solito si attesta su una potenza media di 3kW, che è la potenza di solito disponibile nelle nostre case.

Una batteria da 30 kW (considerando che le batterie in commercio variano dai 20 kW ai 40 kW) ci metterebbe circa 10 ore per potersi ricaricare completamente tramite le colonnine elettriche per ricariche auto installate nelle nostre abitazioni.

Invece da una rete pubblica a 22 kW la stessa batteria ci metterebbe solo 2 ore per ricaricarsi completamente. Oggi in alcune città si possono trovare anche colonnine elettriche per ricariche auto da 50 kW, che permettono di ricaricare molte batterie anche solo in 15/30 minuti.

Peraltro molto spesso accade che gli automobilisti non effettuino ricariche complete, ma solo “rabbocchi” per poter proseguire la marcia magari fino al rientro a casa.

Nel mercato odierno si trovano colonnine di ricarica che vanno dai 3,7 ai 7,4 kW in monofase e da 11 a 22 kW in trifase. Fino a 6 kW non è necessario il progetto di un ingegnere per poter modificare l’impianto elettrico. Sarebbe quindi possibile anche acquistare una colonnina a 7,4 kW e chiedere al proprio gestore un aumento solo fino a 6 kW del proprio impianto domestico, in modo da non incorrere a costi non certo indifferenti per un progetto ingegneristico.

Modelli di prese di ricarica

Ogni veicolo è compatibile con un modello di presa di ricarica, alrimenti va utilizzato un adattatore. I modelli più utillizzati sono il Tipo 2, la presa CHAdeMO e quella CCS Combo 2.

Ecco una foto esplicativa

Il connettore standard europeo è il Tipo 2, è quello che utilizza la corrente alternata. E’ il sitema più diffuso a livello europeo e serve a ricaricare quasi tutti i veicoli presenti sul mercato, ad esclusione dei veicoli leggeri. In Italia è il connettore obbligatorio nei servizi pubblici e nei luoghi privati aperti a terzi. Permette una potenza massima di utilizzo di 43 kW.

Il connettore CHAdeMO è utilizzato per la ricarica veloce in corrente continua più diffuso al mondo. Tra gli altri è presente sui veicoli Nissan, Peugeot e Citroen.

Invece lo standard CSS comprende sia la ricarica rapida a corrente continua che quella lenta con corrente alternata. In Europa il CSS è realizzato a partire dal connettore di Tipo 2, per questo prende il nome di Combo 2. E’ il sistema usato ad esempio da BMW e Volkswagen.

Ecco nella foto 4 modi diversi di ricaricare l’auto elettrica

colonnine elettriche per ricariche auto

Che documenti presentare per l’installazione di colonnine elettriche per ricariche auto?

Ad oggi non sono richiesti permessi per poter installare colonnine elettriche per ricariche auto!!

Non servono permessi da nessuno neanche per l’auto elettrica, essendo considerata come un elettrodomestico. E come tale è possibile ricaricarla dalla rete di casa come si fa con un normalissimo cellulare senza chiedere alcun permesso al gestore di rete.

Se abbiamo un contatore a 3kW possiamo decidere di ricaricare la notte, quando la maggior parte delle utenze non utilizzano l’energia oppure utilizzare stazioni con potenza regolabile. Altrimenti sarà necessario chiedere un aumento di potenza al proprio gestore.

Per quanto riguarda i condomini, se vogliamo installare una colonnina condominiale, serve una delibera dell’assemlea condominiale con il consenso di 501 millesimi su 1000 e della maggioranza del numero dei condomini.

In caso di installazione nel proprio garage privato, invece, non serve alcuna autorizzazione.

Per legge, dal 2018, per gli edifici di nuova costruizione diversi dall’uso residenziale con superificie superiore a 500 metri quadrati e per gli edifici ad uso abitativo con più di 10 abitazioni esiste l’obbligo di fornire tali immobili con una predisposizione per l’installazione di colonnine elettriche per ricariche auto.

Incentivi statali

Gli incentivi statali per le colonnine elettriche sono stati prorogati al 2023 e al 2024. Ma il necessario decreto direttoriale del MISE (che intanto è diventato MIMIT, Ministero delle Imprese e del Made in Italy) non è mai arrivato. Per fortuna il governo ha attuato il decreto Milleproroghe estendendo così la validità dell’incentivo per altri due anni.

Gli incentivi si potranno richiedere entro il 31 dicembre 2023 per la prima annualità e entro il 31 dicembre 2024 per la seconda annualità salvo esaurimento dei fondi (40 milioni di euro per ogni anno).

Si aspetta adesso il decreto attuativo per poter far partire le richieste.

Dovrebbe essere erogato sotto forma di rimborso per le wallbox domestiche, tramite bonifico sul conto e non con sconto in fattura.